Toh, riecco la Questione Meridionale. Ma non l'avevamo già risolta?

Nessun articolo costituzione italiana impone consultazioni.

Esse semplicemente non esistono, sono prassi consolidata di capi di stato-dittatori in sistema in cui leggi elettorali rendono volutamente instabili governi e maggioranze al senato, proprio nella camera dove divengono determinanti per maggioranze risicate i senatori a vita nominati dai capi di stato.

Consultazioni servono solo a prendere tempo, perdere quelle settimane che ci dividono da un governo balneare e dal semestre bianco.

Il piano è chiaro e vedo nulla di onesto, sia nelle intenzioni che nelle realizzazioni.

Penso ai 220 miliardi€ in arrivo da UE e ricordo quel che diceva Giulio Andreotti:

a pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina.

Vedo pubbliche amministrazioni colmare decenni di mancate manutenzioni con la scusa della transizione verde:

quindi ristrutturiamo le case dei puffi di Napoli e il CNR di Catania, continuando a gettare nel cesso enormi risorse in quel regno delle due Sicilie Napolitano-Mattarella di cui prima.

Insomma, ricordate le cattedrali nel deserto, la Cassa del Mezzogiorno, le mafie meridionali che condizionano grandemente politiche nazionali e frenano crescita socio-economico-politica italiana?

Siamo ancora fermi lì, alla Questione Meridionale.

Vedo nulla di buono in un governo di incompetenti meridionalisti e anti settentrionali e ben tre capo di stato consecutivamente meridionali.

Veramente volete avanzare socialmente ed economicamente?

Vedo chiaramente l'affermarsi di quel sistema politico istituzionale assai corrotto (sia moralmente che materialmente), piuttosto incompetente, certamente sprecone e culturalmente mafioso (nella infiltrazione del potere pubblico a fini non di interesse generale ma particolare, regionale, meridionale) che il presidente della Repubblica italiana Francesco Cossiga voleva abbattere a picconate.

Toh, torna la Questione Meridionale.

Ma non l'avevamo già risolta?